- Acque Termali - Tipologie e classificazione - Patologie curabili alle terme ACQUE TERMALI Una conseguenza estremamente utile della vicinanza dell'astenosfera, (la parte fluida e calda immediatamente al di sotto della crosta terrestre) è la formazione di acque termali calde. In Italia esistono molti esempi di acque termali, per citarne solo alcuni si pensi alla sorgente che si trova sulla piazza di Aqui Terme, in Piemonte, chiamata appunto “La Bollente” a causa della sua elevata temperatura. Si ricordi le terme di Caracalla, famose fin dal tempo dei Romani. In Friuli esiste lo stabilimento termale di Arta Terme, in Carnia. Le acque termali sono abbastanza diffuse proprio in quelle località dove il rischio sismico è elevato. Evidentemente la sottigliezza della crosta terrestre in quei punti comporta la possibilità che l'acqua, o meglio che alcune falde acquifere, possano trovarsi in corrispondenza di strati di roccia impermeabile calda. La falde acquifere si formano grazie alla proprietà naturale del terreno e della roccia di essere permeabili, quindi di filtrare l'acqua durante la sua discesa in profondità e di purificarla dalle particelle sospese catturate in superficie, ovvero di disciogliere in essa determinati tipi di sali o gas solubili. Maggiore è la profondità di captazione, maggiore è la probabilità di purezza dell'acqua. La discesa dell'acqua all'interno del terreno o della roccia permeabile continua fino al momento in cui vi trova uno strato di argilla o di roccia compatta non permeabile, come ad esempio le marne costituite da argilla solidificata, o rocce compatte granitiche o basaltiche frutto di antiche eruzioni vulcaniche. Può capitare che a profondità relativamente limitate, le falde acquifere raggiungano una zona in cui l'azione riscaldante dell'astenosfera, o meglio di una corrente più calda di essa, abbia fatto in modo di sciogliere parte della crosta terrestre provocando una specie di canale caldo situato in direzione della superficie. In queste condizioni l'acqua si riscalda fortemente, ma a causa delle forti pressioni cui è sottoposta non si trasforma immediatamente in vapore, ma mantiene le sue originarie caratteristiche di liquidità. Quando però trova una strada in direzione della superficie o una sonda la raggiunge, la pressione la spinge verso l'uscita e mano a mano che l'acqua sale, la pressione diminuisce permettendo all'acqua di bollire e quindi di trasformarsi in vapore. Raggiunta la superficie, analogamente ai fenomeni vulcanici, la miscela di acqua e vapore ne fuoriesce con grande violenza. La possibilità di utilizzare queste emissioni, talvolta ricche di sali, a causa della presenza di rocce di diversa costituzione e soprattutto solubili, durante il percorso, ha da sempre incuriosito l'uomo. In Italia un ottimo esempio è formato dai Soffioni Boraciferi presenti in Toscana, dove già alla fine dell'800 si erano costituiti dei sistemi per convertire l'energia geotermica in elettricità e per il riscaldamento degli edifici. Se la temperatura della roccia che ha raggiunto la falda freatica è limitata, la pressione derivante è naturalmente minore e la sorgente diventa termale. Le acque termali si diversificano per la diversa composizione chimica. In esse sono disciolti sali minerali aventi proprietà terapeutiche, spesso hanno contenuti sulfurei, da ciò il caratteristico odore di uova marce. In altri casi le acque termali hanno addirittura la caratteristica di una relativa radioattività. Accade quando nell'acqua vi è disciolta una piccola quantità di Radon, il famoso gas radioattivo molto diffuso in Italia e in Friuli. Un esempio di stabilimento termale con acqua di questi tipo è quello di Bad Kleinchircheim, in Austria. Le sue acque si dice, possiedono buone qualità terapeutiche nei confronti della pelle. Tipico esempio dell'utilizzo di acque termali calde è naturalmente l'Islanda, un territorio con interessanti presenze vulcaniche, che ha dovuto affrontare recentemente anche una notevole sfida con uno di essi. Improvvisamente attivo al di sotto di un ghiacciaio, un vulcano islandese ha provocato una inondazione a causa dello scioglimento del ghiacciaio stesso, che ha distrutto diversi ponti e strade. La capacità previsionale degli studiosi e il tempestivo intervento umano, ha consentito di limitare gli effetti di questo disastroso fenomeno. L'Islanda è un paese che sfrutta intensamente le sorgenti di acqua calda presenti, mediante il riscaldamento di intere città e la produzione di energia elettrica, ma uno degli effetti più spettacolari dell'Islanda sono i geiser. I geiser sono costituiti da pozzi naturali che raggiungono profondità elevate all'interno del sottosuolo e che si riempiono d'acqua grazie alle sorgenti superficiali o alle acque piovane. L'acqua si accumula all'interno dei pozzi, ma nelle parti più basse di questi la temperatura della roccia circostante è alquanto elevata, ciò riscalda violentemente l'acqua, la quale si espande rapidamente raggiungendo temperature elevate. In modo analogo ai soffioni toscani, l'acqua si mantiene allo stato liquido fino a quando non raggiunge una determinata soglia di calore, quindi la sua espansione aumenta velocemente e si converte in vapore acqueo. A questo punto è in grado di sparare l'acqua relativamente più fredda presente nelle zone più vicine alla superficie verso l'alto, provocando i caratteristici soffi di vapore e acqua calda tipici dei geiser. TIPOLOGIE E CLASSIFICAZIONE Le acque termali vengono classificate in base ad alcuni criteri identificativi che corrispondono ai caratteri generali (colore, odore, sapore, limpidità, colloidi); ad analisi chimico-fisiche (temperatura, densità, indice di rifrazione, abbassamento crioscopico, pressione osmotica, pH, conducibilità elettrica); ai risultati delle analisi chimiche (residuo fisso a 100°C, a 180°C, al rosso scuro, ammoniaca, nitriti, nitrati, ossigeno, idrogeno solforato, grado solfidrometrico, durezza, alcalinità, arsenico, ozono, azione catalitica, reazione al cloridrato di benzidina, gas). Le acque minerali possono essere classificate in maniera diversa a seconda del parametro considerato (proprietà terapeutiche, caratteristiche chimiche, fisiche, chimico-fisiche). Con riferimento alla concentrazione salina, in base al residuo fisso a 180°, le acque vengono distinte in: · acque oligominerali con residuo non superiore a mg200/l; · acque mediominerali con residuo compreso tra mg.200/l e 1/l; · acque minerali (in senso stretto) con residuo superiore a 1/1. Questa classificazione non deve creare confusione perché, per la legge italiana, esse sono tutte “acque minerali” usate per le loro qualità terapeutiche speciali e la differenza riguarda solo il contenuto “in minerali”. In relazione alla temperatura si distinguono: · acque fredde, con temperatura alla sorgente inferiore a 20°C · acque calde o termali con temperatura superiore a 20°C. A loro volta le acque termali si distinguono in: · ipotermali (con temperatura tra 20° e 30 °C) · · omeotermali (con temperatura tra 30° e 40°C) · · ipertermali (con temperatura superiore a 40°C). Con riguardo alla composizione salina è possibile individuare: · acque solfuree, se c’è una prevalenza dell’anione solfidrile; · acque salse se c’è una prevalenza dell’anione cloruro; · acque solfate se prevale l’anione solfato; · acque bicarbonate se c’è prevalenza dell’anione bicarbonato. A loro volta questi tipi di acqua possono presentare degli altri anioni in qualità significative determinando dei sottotipi es. acque salso-bicarbonate, acque salsobromoiodiche…In Italia è adottata la classificazione di Marotta e Sica nella quale sono presi in considerazione aspetti quantitativi e qualitativi e che di seguito, per completezza, vi forniamo. Classificazione italiana della acque minerali secondo Marotta e Sica (Annuali di chimica applicata): ACQUE DA BIBITA · Acque oligominerali(Residuo a 180° non superiore a 0,200°/00) · Acque medio minerali(Residuo a 180° superiore a 0.200°/00 inferiore a 1,00°/00) ACQUE DA BAGNO ·Acque fredde(Temperatura non superiore a 20°C) ·Acque ipotermali(Temperatura tra 20° e 30°C) ·Acque termali(Temperatura tra 30° e 40°C) ·Acque ipertermali(Temperatura superiore a 40°C) PATOLOGIE CURABILI ALLE TERME Le patologie che possono trarre beneficio dalle cure termali, sono indicate dal Ministero della Salute con proprio decreto. Malattie reumatiche: · osteoartrosi ed altre forme degenarative; · reumatismi extra articolari. Malattie delle vie respiratorie: · sindromi rinosinusitiche-bronchiali croniche; · bronchiti croniche semplici o accompagnate da componente ostruttiva (con esclusione dell’asma e dell’enfisema avanzato, complicato da insufficienza respiratoria grave o da cuore polmonare cronico). Malattie dermatologiche: · psoriasi (esclusa la forma pustolosa, eritrodermica); · eczema e dermatite atopica (escluse le forme acute vescicolari ed essudative); · dermatite seborroica ricorrente. Malattie ginecologiche: · sclerosi dolorosa del connettivo pelvico di natura cicatriziale e involutiva; · leucorrea persistente da vaginiti croniche aspecifiche e distrofiche. Malattie O.R.L.: · rinopatia vasomotoria; · faringolaringiti croniche; · sinusiti croniche; · stenosi tubariche; · otiti catarrali croniche; · otiti croniche purulente non coleostomatose. Malattie dell’apparato urinario: · calcolosi delle vie urinarie e sue recidive. Malattie vascolari: · postumi di flebopatie di tipo cronico. Malattie dell’apparato gastroenterico: · dispepsia di origine gastroenterica e biliare; · sindrome dell’intestino irritabile nelle varietà con stipsi. |